da Anna | Set 10, 2019 | Benessere e Salute
Finalmente abbracciamo la stagione che
emana tanta luce, insostituibile attivatore di trasformazione e
depurazione ma… che si fa? Come pensiamo di prepararci mentalmente
e creare nuovi spazi per un vero e sano rinnovamento? Servono ricette
magiche, come siamo soliti sentire nelle immense palestre che
propinano ricette e allenamenti da marines o vedere negli spazi
pubblicitari che ammorbano la nostra mente mentre siamo comodamente
distesi sul divano di casa?
Assolutamente NO!
Occorre
pazienza, calma, un percorso semplice di tre settimane e affidarsi
alle “ripetizioni” che portano alle abitudini che radicano in noi
dolcemente il seme del cambiamento.
Si tratta di un percorso semplice che
vi aiuterà a sopportare stanchezza, nervosismi, sonnolenze, attacchi
di fame improvvisi, alleviare piccoli disturbi e malesseri,
potenziare la resistenza fisica e mentale e ad eliminare quei due 2 o
3 kg. in più che ricompaiono puntualmente dopo ogni dieta.
Iniziamo ad organizzare i pasti in tre
momenti precisi della nostra giornata per favorire l’equilibrio del
metabolismo e utilizzare al meglio l’energia del cibo, migliorare
la distribuzione del grasso in tutto il corpo. Mai saltare un pasto
durante la giornata per non cadere nella trappola dei buchi
improvvisi allo stomaco e la conseguente copertura con prodotti
dolciari che boicottano il percorso appena iniziato.
Consiglio di iniziare la giornata con
un bicchiere di acqua tiepida e limone per alcalinizzare il corpo e,
dopo qualche ora, consumare frutta acquosa o succhi green, questo
perché dalle 4 del mattino fino alle 12 è in atto la fase di
pulizia dalle scorie e le tossine accumulate durante il giorno dal
nostro organismo.
A pranzo assumiamo un’insalata mista
o ancora un succo o frutta fresca di stagione per preparare al meglio
la digestione e avere un senso di sazietà che ci permette di
proseguire nei pasti successivi senza eccedere, continuare con un
piatto di cereali (miglio o quinoa o amaranto) o di pasta integrale,
conditi con un cucchiaio di olio evo.
Per merenda un delizioso frullato con frutta mista di stagione.
La cena avrà la stessa apertura del
pranzo, ossia un piatto di vegetali crudi e olio, poi una porzione di
legumi a scelta, io consiglierei le lenticchie per l’ampia presenza
di ferro e poi…una parentesi dolce: un budino di riso o una
barretta di cioccolato crudista (ogni tanto…).
Vorrei elencare pochi ma preziosi alimenti che aiutano nella depurazione e rigenerazione in atto:
- Acqua perché favorisce l’eliminazione delle scorie, la sazietà e l’idratazione, ma anche un buon decotto di fiori e foglie di tarassaco al mattino per incrementare il processo depurativo.
- Verdura e frutta di stagione, come insalate verdi, tarassaco e catalogna che, essendo ricche di clorofilla, promuovono la disintossicazione e la rigenerazione del sangue.
- Legumi che regolano l’appetito, ricchi di proteine, minerali e fibre. Semi oleosi proteici e antiossidanti, i più adatti della stagione sono sesamo, mandorle e girasoli.
- Spezie varie come cannella, zenzero, curcuma che rendono più digeribile il cibo.
- Olio di oliva che regola il metabolismo dei grassi e ha proprietà antinfiammatorie.
Ora però prendiamoci cura di noi e
proseguiamo nel percorso depurativo regalandoci dei piccoli spazi
durante la giornata, perché il benessere include la parte più
sottile e interna del nostro corpo.
Scegliamo di fare attività fisica
leggera come fare le scale a piedi, cyclette in casa, meglio se
optiamo per una bella camminata nel parco di 30 minuti, ottima per
una buona ossigenazione e circolazione del sangue, per beneficiare
degli effetti positivi che ci regala il sole.
Oggetto di tante inutili discussioni, il sole è fondamentale per la
nostra salute, esso infatti, equilibra la nostra parte emotiva,
potenzia il sistema immunitario ed endocrino e, grazie alla vitamina
D, non permette l’evolversi di malattie ossee, quali il rachitismo
e l’osteoporosi.
Il cibo e l’esercizio fisico non
bastano per equilibrare un organismo che deve ritrovare il suo
benessere, occorre anche una corretta respirazione.
Prendere contatto con il proprio respiro
richiede pochissimo tempo ma è importantissimo perché si eliminano
circa il 75% delle tossine presenti nel corpo, si libera energia
vitale, migliora la circolazione linfatica e sanguigna, mette in
equilibrio il sistema ghiandolare, libera la mente da pensieri
negativi, regola le emozioni e accresce la consapevolezza di se
stessi. In particolare la respirazione “diaframmatica” stimola il
sistema linfatico che funziona solo se “spinto” dall’atto
respiratorio appunto. Il respiro dunque diventa una chiave per il
benessere, la salute e la longevità.
Un
modello tradizionale e anche molto semplice si basa sul rapporto
1:4:2. Si inspira dal naso e si trattiene il respiro massimo per 16
secondi (anche 8 secondi), si procede poi espirando dalla bocca
contando 8 secondi. L’ ideale è praticare questo schema 3 volte al
giorno per garantirsi una perfetta pulizia del corpo attraverso il
rilascio delle scorie mentali.
In un percorso di depurazione non può
mancare il riposo, soprattutto nel caos di una vita frenetica e
condotta quasi sempre al limite delle proprie e reali possibilità,
una vita davvero senza… respiro. Verso sera, prima di andare a
dormire (massimo le 23.00), bisognerebbe dedicare alcune ore ad
attività rilassanti, come leggere o ascoltare musica dolce,
respingendo con forza l’uso del cellulare o televisione o computer.
Con questo schema depurativo
l’organismo in pochissime settimane riuscirà, senza troppe
rinunce, a raggiunger un equilibrio ed a riallinearsi con le leggi
che regolano l’universo, in totale armonia con se stessi, con il
mondo degli affetti e delle relazioni professionali.
da Anna | Set 10, 2019 | Alimentazione naturale
Quando mi chiedono di voler
sperimentare un modo diverso di mangiare, come adottare un nuovo modo
di mangiare a base di frutta e verdura, io rispondo sempre allo
stesso modo:” Per gradi.”
Infatti il metodo graduale è sempre quello valido ed
indolore perché poco alla volta, selezionando i cibi giusti da
quelli da evitare, automatizzeremo serenamente un nuovo modo di
mangiare, sano ed etico. Certo all’inizio ci sarà
una non facile fase di adattamento, soprattutto per chi è fortemente
legato a carni, salumi e latticini ma, con qualche suggerimento
iniziale e un valido supporto in questo percorso di trasformazione,
si può sperimentare un nuovo modo di mangiar, soprattutto di
nutrirsi e di vedere tanti colori allegri sulla tavola, con buona
pace del gusto.
Consiglio nr.1
Adotta le ricette che già conosci. Ad esempio il ragù può essere fatto con il tritato di soia, al posto della carne. Nella zuppa di fagioli si può fare a meno della pancetta, così magari verrà esaltato meglio il sapore dei legumi.
Consiglio nr.2
Per chi come me vive in Puglia, può attingere a diversi tipi di verdure e frutta e garantirsi quindi di un’alternanza di varietà e sapori sulla tavola che scongiurano una qualsiasi carenza di vitamine e minerali.
Consiglio nr.3
In Italia abbiamo l’idea del pranzo composto da un primo, secondo e contorno. Proviamo un piatto unico con cereali o legumi accompagnati da verdurine di campagna, sazia e porta via poco tempo nella preparazione.
Consiglio nr.4
La mattina invece della solita colazione indigna-stomaco con caffè e biscottino, prova il latte di soia o riso o cocco con qualche fettina di pancake e una leggera spalmata di marmellata fatta in casa, anche comprata al super, senza zuccheri aggiunti.
Consiglio nr.5
Organizza la spesa e riponi tutto in dispensa e frigo, così saprai sempre cosa cucinare e mangiare, senza cedere alla crisi della bistecca con insalata.
Consiglio nr.6
Leggi sempre le etichette sui prodotti alimentari perché, volendo sperimentare una dieta “verde”, potrebbero comparire alcuni ingredienti “animali” anche nei cibi vegetariani, sotto forma di gelatine, conservanti e coloranti.
Consiglio nr.7
Può succedere che in fase di sperimentazione vegetale, soprattutto nei primi giorni, si possa avere qualche cedimento e cadere su un latticino (mozzarellina) o petto di pollo. Niente drammi, ricomincia con un sorriso, ti stai regalando tanta salute e energia.
Potresti nutrire qualche dubbio sulla validità di un regime vegetariano, se sia adatta a tutti, bambini, adulti, anziani, la risposta è assolutamente positiva, cioè adatta a tutti, se ben bilanciata e completa, sempre seguendo il parere di un medico in presenza di qualche malattia o patologia importante.
Un’alimentazione sana e a base di
vegetali in età infantile è fortemente sostenuta da varie ricerche
scientifiche perché diminuirebbe problemi di sovrappeso e il rischio
di malattie, oltre indirizzare il gusto verso cibi meno “trasformati”
e senza dubbio più adatti per un corretto percorso di crescita.
Via libera dunque a cereali che
forniscono i carboidrati, legumi e frutta secca considerati
fonti speciali di proteine vegetali, verdura cruda cotta e
centrifugata, frutta di stagione a pezzi o centrifugata e
frullata, grassi come olio di oliva o semi di lino.
Con un’alimentazione “verde” si
ottiene un vero e proprio rimodellamento del corpo, infatti si
riducono cuscinetti e gonfiori diffusi, ci si asciuga grazie
all’eliminazione dei liquidi stagnanti, si attaccano i grassi
presenti nel corpo con una riduzione di pancia, glutei e fianchi.
E… se ti viene improvvisa la voglia
del dolce? Ti consiglio una coppetta di crema alla vaniglia e
fragole. Per una sola persona, verso in un recipiente 150 gr. di
yogurt di soia, mezzo cucchiai. o di riso soffiato e mezzo cucchiaio
di zucchero di canna integrale, amalgamo bene il composto e aggiungo
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere e amalgamo nuovamente. Verso
lo yogurt in una coppetta e decoro con 50 gr. di fragole frullate e
50 gr. di fettine di fragole. La voglia del dolce è così
soddisfatta.
Scegliere di mangiare “verde”,
anche per un periodo breve, comunque cambierà in modo positivo il
nostro rapporto con il cibo, saremo più orientati a scelte più
consapevoli perché presteremo più attenzione a ciò che mangiamo,
alla provenienza e alle ripercussioni del cibo sul nostro organismo,
in termini di salute, bellezza e vitalità.
Oltre ai motivi di salute,
un’alimentazione vegetale contribuisce anche al rispetto
dell’ambiente, in quanto gli allevamenti intensivi, veri lagher in
cui gli animali vengono maltrattati per tutto il breve periodo della
loro vita e poi uccisi spesso crudelmente, risultano tra le maggiori
cause di inquinamento e provocano un dispendio esoso di risorse. Se
si destinassero i terreni agricoli alla coltivazione di cereali e
legumi per le popolazioni, anziché solo cereali e vegetali destinati
agli allevamenti, ci sarebbe cibo per tutti e risparmio di acqua ed
energia.
Qualunque sia la motivazione che spinge
ad un cambio di rotta in campo di alimentazione, l’importante è
che la decisione sia vissuta con positività e non come sacrificio e
rinuncia o imposizione da parte di un professionista del settore,
solo in questo modo si potranno ottenere benefici e vantaggi evidenti
nella nostra vita di tutti i giorni, privata e sociale.
da Anna | Set 10, 2019 | Benessere e Salute
Abbiamo sempre pensato che per
ristabilire una situazione di benessere, dopo un disturbo passeggero
o malattia vera e propria, il rimedio unico fosse la soluzione
giusta, senza considerare la propria individualità, il carattere, i
desideri e le aspirazioni che rendono la persona unica. Abbiamo mai
riflettuto sul fatto che ognuno di noi ha un suo fiore, un alimento,
uno stile tutto personale, una propria postura e che allontanandosene
comincia a stare male e ad avere dei conflitti?
Tante e troppe volte abbiamo cercato di
essere diversi da quelli che siamo, di essere migliori, più bravi,
dimenticando la nostra vera natura, la nostra identità profonda e
apriamo le porte alla “crisi” attraverso un trauma muscolare, una
sciatica, un mal di testa persistente, un sovrappeso per disordini
alimentari.
La crisi dunque apre i conflitti,
interrompe le abitudini e solo se siamo disposti ad accettarla, a non
opporci a sintomi come il disagio e il malessere ma ad accogliere i
problemi, impariamo un nuovo di stare “in campo”. Anche Jung
affermava che i problemi che ci arrivano non si risolvono ma si
superano.
Racconto un piccolo episodio successo
qualche tempo fa. Lavoravo in azienda, esercitavo un lavoro
soddisfacente anche se non mi realizzava pienamente, quando un giorno
arrivò l’ennesimo funzionario, responsabile delle risorse umane,
che rese dopo poco tempo la mia vita un inferno configurando una vera
e propria situazione da mobbing. Potete immaginare le mie giornate,
tra impegni, minacce verbali e sottintese, paure e persecuzioni
studiate a tavolino, mi sentivo intrappolata in una palude energetica
dalla quale non riuscivo a venirne fuori. Pian piano cominciai a
perdere il mio equilibrio e a costruirmi la mia prigione fatta di
solitudine e di disprezzo fino a sottomettere il mio corpo alle
rigide regole della mia mente.
Cominciai gradatamente a non mangiare
perché non potendo controllare più la mia situazione professionale,
volevo almeno raggiungere il controllo del mio corpo attraverso
l’astinenza da cibo e acqua. Ogni giorno gestivo pensieri di
insicurezza, subivo il disagio di non sentirmi mai all’altezza di
qualcosa o di qualcuno, vivevo nel timore del giudizio e ogni
confronto con chiunque era già perso in partenza da parte mia.
Avevo direzionato tutta la mia rabbia e
impotenza sul mio corpo, negandogli ogni forma di sopravvivenza e
sottraendo il nutrimento necessario fino a quando, inaspettatamente,
mi arrivò l’attacco di panico per la prima volta e vidi dileguarsi
tutto il mio potere di controllo.
Il mio disordine alimentare
ricollegabile ad un bisogno affettivo che partiva dall’infanzia,
amplificato nell’adolescenza e fuoriuscito minacciosamente
nell’episodio dell’attacco di panico, semplicemente rivelava il
mio bisogno di chiedere aiuto, di reclamare un po’ di dolcezza
mista a comprensione, in un contesto sociale e familiare in cui le
relazioni spesso sono nutrite dal confronto e dal giudizio, dal
silenzio assordante che esprime paura, riservatezza, vergogna,
compiacenza, distacco e isolamento.
Mi piace ricordare un’intervista del
grande Gaber il quale invitava a riflettere sull’individuo che è
intento ad esibire più l’atteggiamento libertario che a
contrastare uno sviluppo insensato, una violenza gratuita, piuttosto
incline all’accettazione di una vita mediocre senza l’ombra di un
desiderio, di uno slancio, un qualcosa che possa esprimere il
“rifiuto”, un’indignazione, un dolore che dilania le relazioni,
vero nutrimento basilare della nostra vita.
Ad un certo punto
mi si accese la classica luce nella testa: dovevo imparare ad amarmi.
Le paure improvvise, il cuore galoppante, il fiato corto, il mondo
che mi girava intorno prima di mollare le mie ultime resistenze,
dovevano confluire in posizioni alternative a situazioni di pieno
controllo del mio corpo attraverso la negazione del cibo.
Era dunque giunto il momento di
“leggere” il messaggio che mi inviava il corpo, decodificare il
mio conflitto con il cibo, l’attacco di panico e accettare che era
arrivato il giorno del cambiamento, un giorno che dovevo
assolutamente accogliere per ritrovare me stessa e ricongiungermi con
quella che ero e sono realmente, in un nuovo e vivificante percorso
di benessere.
Così, gradualmente, cominciai a fare pace con il mio corpo e, fuori da ogni strumentalizzazione di esso attraverso le forti pressioni ambientali che imponevano una frenetica ricerca del piacere e del successo, mi misi alla ricerca della salute nell’ascolto del messaggio che ogni giorno inviava il corpo.
In ogni momento infatti è importante ascoltare il proprio corpo che ci parla attraverso il linguaggio del dolore e del piacere, della tensione e del rilassamento, del malessere e del benessere e nel contempo dare lo spazio necessario alla formazione del proprio pensiero e della propria personalità, anche se divergenti e in contro tendenza.
Ho riequilibrato le mie emozioni, per
non farle diventare patogene, attraverso un percorso di crescita
emotiva e di liberazione da vecchi e radicati timori. Mi sono avvalsa
della virtù terapeutica dei fiori di Bach, scegliendo il fiore
giusto non in base al mio disturbo, ma secondo la mia personalità,
corrispondente al “temperamento” del fiore.
Mi sono impegnata per ritrovare il giusto rapporto con il cibo, recuperare una relazione consapevole per esprimere le energie tenute represse e che spesso erano la causa dei disordini alimentari.
Il cibo sostiene il nostro corpo ma offre anche un supporto materiale alla nostra mente e infatti Feuerbach sosteneva che il cibo si trasforma in sangue, il sangue in cuore e cervello e dunque in pensieri e sentimenti.
Mi sono affidata a mani esperte in un
ciclo di massaggi per evocare un vissuto affettivo (fatto di
relazioni sbagliate e amore negato) e sciogliere finalmente quelle
tensioni emotive che bloccavano il corretto flusso energetico,
restituendo al corpo quella perfetta integrazione sul piano fisico e
mentale in una rinnovata dimensione di benessere.
Non esistono rimedi uguali per tutti,
ognuno deve essere guidato per ritrovare o mantenere il proprio
benessere, nella modalità più personale possibile, perché ognuno
reagisce agli stimoli esterni e agli eventi in maniera diversa.
Un naturopata questo lo sa.
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